Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Alburni

E’ istituito nel 1991, l’area naturale protetta è di circa 180 mila ettari. Il territorio si estende a sud della Provincia di Salerno tra la costa tirrenica Palinuro e Marina di Camerota, dove cresce la Primula di Palinuro, simbolo del Parco ( una pianta erbacea che cresce su terreni rocciosi appartenente alla famiglia delle Primulaceae) e l’appennino campano-lucano, comprendendo la piana del Sele, il Massiccio degli Alburni, il Monte Cervati che con i suoi 2000 metri sovrasta tutto il Parco, il Monte Gelbilson e verso la costa il Monte Bulgaria e Monte Sella.

Geologia

La Geologia all’interno del Parco, in modo molto semplice, possiamo dire che  si divide in due “aspetti naturali”: la zona costiera  si presenta tra colline ricche di ulivi che si affacciano sulle acque con colori che variano tra un verde smeraldo ad un blu profondo del Tirreno, a terreni aspri segnati, come se avvessero profonde rughe, da torrenti impetuosi ricchi di boschi di castagni e di lecci. Lo stupore è quando si ammirano quei  paesi arroccati sulla roccia ben saldi, come  gli alberi con le loro radici si aggrappano al terreno o adagiati  sulle rive. Lo spettacolo che si può ammirare tra forme e colori , come se fosse un dipinto, costituiscono il Cilento. Ma tutto questo è determinato dalla natura geologica delle rocce “Flisch “ ( china scivolosa), la sua massima espressione la si ha tra il bacino del Fiume Alento e dei monti più importanti del Cilento occidentale. Il Flisch si caratterizza per l’intensa stratificazione delle rocce e le forme e colori che assumano si possono ammirare in località Ripe rosse o nel terrazzo marino di Punta Licosa;

la zona interna ha un paesaggio completamente diverso ricco di rocce calcaree con il massiccio degli Alburni e del Monte cervati. La caratteristica geologica delle rocce sono le forme carsiche alcuni paesaggi sono segnati da una forte  tettonica.  Le forme possono essere superficiali (epigee) o profonde (ipogee) quali grotte, gallerie e cavità presenti nel territorio del Parco. Il fenomeno carsico è più intenso negli Alburni e ne abbiamo una splendida testimonianza delle grotte di Castelcivita e le grotte di Pertosa-Auletta per un tratto accessibile attraverso la navigazione del fiume sotterraneo Negro. I torrenti sono perennementi in piena, e la dove ci sono le condizioni favorevoli i terreni sono ricchi di boschi mediterranei e faggeti o di enormi prati come la Valle dell’orchidee a Sassano. 

Flora

La flora del Parco è costituita da circa 1800 specie diverse di piante. La più conosciuta ed importante è la Primula di Palinuro ( Primula Palinuri), il Giglio Marino sempre più raro, il Garofano delle rupi, il Ginepro rosso, la Centaura, l’iberide florida e la Campanula napoletana. A quote più alte verso l’interno si trovano Querce, Aceri, Tigli, Olmi, Frassini, Castagni e Faggeti. A quote più alte, sulle vette dei Monti Alburni ,del Cervati, del Motola e del Bulgaria è ben adattato il rarissimo Crespino dell’Etna.

Fauna

La fauna grazie ai diversi ambienti naturalistici, aree costiere e montane, fiumi e ruscelli impetuosi, foreste e rupi, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Alburni è molto diversificata. Sulle vette sono frequenti l’Aquila Reale che divide il suo ambiente con altri rapaci come il Falco pellegrino, il Lanario, il Corvo Imperiale e il Gracchio corallino. Tra i pascoli e i boschi troviamo laVolpe, la Martora e il Lupo, quest’ultimo in leggero aumento. Sugli alti alberi vi troviamo mammiferi come il Ghiro o Quercino, al sottosuolo troviamo roditori come l’Alvicola rossastra o il Topo selvatico. Tra le foreste ddi faggio troviamo il Picchio nero, Picchio muratore e il Ciuffone. Ricca è anche la Fauna dei corsi d’acqua troviamo la Lontra e la rara Salamandra dagli occhiali. Nelle acque limpide e ricche di ossigeno troviamo la Trota, il Merlo acquaiolo e lungo le sponde sono frequenti i Trampolieri.